La vera chiave del successo per la fiorente Iso furono due modelli di scooter - l’Isoscooter e l’Isomoto. Entrambi montavano lo stesso motore da 125 cc ed erano rinomati per la loro efficienza e affidabilità.


Ai primi due modelli originali, che montavano motori monocilindrici a due pistoni e due tempi, seguì una serie più sportiva dotata di motori a quattro tempi.


C’era persino una bella Isomoto 200 con motore due tempi da 236 cc, che più tardi fu usato sull’Isetta, e un nuovo scooter molto attuale che si chiamava Iso 150 F.


Questo fu un periodo di grande crescita per l’Azienda, che arricchì la propria offerta con molti nuovi modelli e motorizzazioni di varie cilindrate, dai 49 ai 500 cc.


Renzo e la sua squadra crearono un’importante rete di vendite per tutti prodotti Iso, con 1686 concessionari in Italia e rappresentanti in 67 Paesi, arrivando a produrre fino a un milione di veicoli, una quantità straordinaria per quei tempi.
Vista la grande produzione, una pista prova fu costruita sui terreni dello stabilimento, per evitare incidenti durante i collaudi. Disponeva di una curva parabolica simile a quella del circuito di Monza.

Il giovane Piero si divertiva a guidare a tutto gas le varie versioni Isomoto, cosa che preoccupava non poco il padre. Fortunatamente, a 18 anni trasferì la sua passione per la velocità alle automobili.